среда, 13 декабря 2006 г.

I’m not wired, I’m limited edition

I’m not wired, I’m limited edition

Design top

Tra Secondome e Padiglioneitalia nasce una collaborazione alchemica che unisce design e artigianato 100% italiani.

I punti in comune tra Secondome e Padiglioneitalia sono la sperimentazione, la lontananza dalla banale industrializzazione, la ricerca e la manifattura artigiana.



Questi i presupposti per una collezione di pezzi, in edizione limitata e numerata, che mirano ad esplorare le potenzialità derivanti dall’unire materiali profondamente diversi come vetro e metallo. I risultati di questi esperimenti incarnano il principio della potenza che diventa atto: oggetti la cui idea risulta familiare ma si presenta mutata nella sostanza, in forme originali, completamente nuove e di fatto “strane”.

I designer coinvolti nel progetto sono: Gio Tirotto, Alhambretto, CTRL ZAK, Alessandro Zambelli, Matteo Cibic, 4P1B, Giorgia Zanellato, Zaven e Marco Raparelli + Giovanni Casellato. La direzione artistica: Claudia Pignatale.


I PROGETTI



Gio Tirotto realizza il progetto Coexis: il mappamondo Mod. Ground e la mappa stellare Mod. Sky, due oggetti complementari quanto possono esserlo solo cielo e Terra, in cui la trasparenza del vetro ci permette di osservare il mondo e le stelle sempre nella loro totalità, sovrapponendo nella stessa immagine i luoghi più distanti tra loro, evidenziandone simmetrie e differenze.

“La logica ti porterà da A a B. L’immaginazione ti porterà ovunque.” A. Einstein. Gio Tirotto sfida quindi la logica geografica attraverso questi oggetti in cui le distanze vengono annullate, infiniti punti di vista coesistono creando nuovo immaginario. Così l’immaginazione diventa più importante del sapere.


Clou - Alhambretto

Alhambretto presenta Clou, la fotografia di un istante impossibile. Il chiodo si piega sotto la leggerezza del palloncino. L’istante diventa eterno, permanentemente fissato nella materia del vetro che solidifica.


Timeless - CTRLZAK_low2

La clessidra è stata tra i primi strumenti che l’uomo ha ideato per percepire visivamente e misurare il tempo. Timeless di Ctrlzak sfrutta le proprietà tradizionali dei materiali nel riproporre quest’oggetto quasi dimenticato. All’interno della fiala di vetro al posto della sabbia è inserita della polvere di ferro raffinata che scorre da un compartimento all’altro, rivelando il trascorrere del tempo non solo attraverso il movimento, ma anche attraverso la creazione di una piccola scultura spaziale che si cristallizza alla base.


Unbalance - Zambelli M

Nel progetto Unbalance di Alessandro Zambelli, il consumarsi della candela provoca una perdita del peso specifico, sbilanciando la struttura e mantenendo così la fiamma in un punto fisso dell’orizzonte. Fissando l’estremità della candela si osserva uno stato di staticità grazie ad una struttura sottostante mobile. Un gioco di ruoli inversi: non sarà più la fiamma ad abbassarsi ma la candela ad alzarsi.


Transgenic light di Matteo Cibic è una serie di tre lampade da tavolo. Le strutture in vetro si ispirano a forme del mondo vegetale, intuibili nonostante il processo di mutazione genetica a cui sembra siano state sottoposte. Il processo di fotosintesi si ribalta in queste “piante” mutate che emanano luce invece che assorbirla. Cactus, spore, foglie, fondono e amalgamano le forme per crearne di nuove e suggestive che racchiudono e modulano la luce.


Deus è una coppia di oggetti trasformati in macchine da 4P1B. La struttura in ottone è in realtà un meccanismo che permette di utilizzare l’oggetto. La brocca, grazie ad un ingranaggio, viene inclinata così da versarne il contenuto, mentre il candelabro, per mezzo di una semplice leva, permette di spegnere la candela togliendo ossigeno alla fiamma.


Pharaohs di Giorgia Zanellato è una collezione di tre vasi contenitori in vetro e metallo. Le forme, le proporzioni e i colori si ispirano direttamente a quelle degli iconici Faraoni egiziani.

Cilindri semplici in vetro borosilicato trasparente si contrappongono a ventagli in metallo piegato che creano forti giochi di luci e ombre. I metalli utilizzati si rifanno, per tipologia e colorazione, a quelli usati nell’antico Egitto rievocando scenari lontani.


Olimpia - Zaven

Olimpia, la lampada ideata da Zaven è un collage in tre dimensioni, ottenuto da una composizione di lastre in metallo e vetro borosilicato sabbiato.

Una lampada da tavolo asimmetrica, che si eleva come una scalinata e spinge la luce verso l’alto.


Marco Raparelli + Giovanni Casellato presentano un progetto congiunto. A story that doesn’t get told è un’installazione site specific: un tavolo in ferro realizzato da Giovanni Casellato, diventa la “tela” su cui interviene Marco Raparelli con disegni e due oggetti di uso comune, un bicchiere ed una bottiglia realizzati come se fossero usciti da un comic book. Allargando il proprio immaginario iconografico fino a inglobare la realtà, Raparelli dà vita a un universo parallelo in bilico tra verità e finzione, raziocinio e ironia, per ricordare all’osservatore che le cose non sono mai come sembrano.


fuorisalone


Tags: fuorisalone2015 padiglioneitalia Secondome


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